Premiati
6° Concorso Letterario Nazionale Amilcare Solferini 2023
Premiati
2° Concorso Lingua Piemontese
Gipo Farassino 2023
Castellano Caterina
1° Classificata Categoria Poesia Giovani Concorso Letterario Nazionale Amilcare Solferini 2024
Nirvana
Maledetti noi
troppo intenti a scovare il Nirvana
nell'oro nelle parole degli altri
nelle effimere illusioni e nei giorni
compulsivamente spesi in fumo
ammuffimmo ingaglioffati
ignari delle infiorescenze
che mute s'insinuavano piano
del sole che scintillava sulla testa
che tutto ciò di cui avevamo bisogno
era il silenzio
ammirarne l'armonia
risucchiarne il candore
e come un universo
slargarci, slungarci
e-spanderci.
Caterina Castellano
Carta Elena
2° Classificata Categoria Poesia giovani Concorso Letterario Nazionale Amilcare Solferini 2024
30 minuti
Se mi rimanesse mezz'ora da vivere nel corpo,
che di notte pareva già morto.
Ripenserei ai miei compleanni:
piccole commemorazioni, pieni di inganni.
Se il mio organismo ne uscisse illeso, stroncato da un male che non ha difeso,
vorrei poter rivivere in una teca,
ammirata come una statua greca.
Ripenserei a quei pomeriggi estivi felici
di me e mia cugina urlanti in bici,
dirette al campetto per gustarci un gelato,
senza sapere cosa sia il patriarcato.
Me ne andrei con l'amarezza di un tempo mai vissuto,
tra braccia amorevoli di una nonna che non ho conosciuto.
Come ultimo mi tatuerei il profilo della mia nazione,
che nell'infanzia fu aspro terreno di spedizione.
Tra le braccia severe di mia madre
ballerei in Fa Diesis Minore,
tra le mura di un'infanzia di pace,
renderei questa fine migliore.
Matteo Angelo Lauria
3° Classificato Categoria Poesia Giovani
Concorso Letterario Nazionale Amilcare Solferini 2024
ECO D'AUTUNNO
Luna,
solitaria nel tuo universo,
riverberi i freddi bagliori
sul lago trasparente dell'esistere.
Nella tua labile penombra
intravedo figure opache dai volti amati,
figlie del crepuscolo e della notte.
Perseguitato dal lento incedere
delle tenebre autunnali,
mi aggrappo ai ricordi
di un'epoca lontana,
vinto dal gelido afflato
dell'inverno fanciullo.
Quiete erano le sere di fine ottobre
tra scricchiolii di rami secchi,
scintille di fuoco nel camino
e turbinii improvvisi di foglie variopinte.
Il sommesso crepitio di castagne
nella cenere ardente
si fondeva all'umida bruma mattutina
che eterea si dissolveva
al nascere dell'aurora.
Nell'atto di carpire i segreti e le verità
dell'umana conoscenza
sfumo ogni cosa
nella foschia dell'incertezza e,
indifferente
a questo tempo vile e beffardo,
sgretolo in brandelli di luce
l'essenza della vita.
Matteo Angelo Lauria