Premiati
6° Concorso Letterario Nazionale Amilcare Solferini 2023
Premiati
2° Concorso Lingua Piemontese
Gipo Farassino 2023
Scuola primaria Berti
Comprensivo Avigliana
Categoria Poesia Scolaresche
Premio Marianna Ubertini Concorso Letterario Nazionale Amilcare Solferini 2024
QUINTINO, IL CRICETINO
All'inizio dell'anno è arrivato un esserino:
il nostro amico Quintino,
un simpatico cricetino.
Quintino, detto anche Secondo,
con la palla ha girato tutto il mondo.
E' molto molto birichino
ma ha un grande cuoricino
e si fa coccolare ogni mattino.
Anche se si nasconde spesso
rimarrà sempre lo stesso.
Di giorno dorme per non disturbare
gli alunni che devono studiare.
Nella sua timidezza
è tutto pelo e tenerezza.
Nella ruota non si stanca mai,
sembra rincorso da mille guai.
Nella gabbia su e giù saltella...
forse gli manca una rotella!?
E' un piccolo pezzo di natura
e bisogna averne tanta cura.
La ciotola non deve essere mai vuota:
senza energia non gira la ruota!
La pulizia è fondamentale
per la sicurezza generale.
In silenzio dobbiamo stare
se no si potrebbe spaventare
Pur non essendo un essere umano
noi bene lo trattiamo
Il cuore di tutti ha conquistato:
il nostro Quintino tanto adorato!
istituto Piero Martinetti Caluso
Categoria Poesia Scolaresche
Premio Carlo Ubertini Concorso Letterario Nazionale Amilcare Solferini 2024
Il treno della vita
Con un fiocco blu, iniziò il suo viaggio,
alla prima fermata, giocava spensierato
e alla seconda, era già innamorato;
con un "SI", il suo amore si unì all'equipaggio.
Insieme salirono in maggio
sul treno della vita tanto aspettato;
poco dopo, un figlio era arrivato.
Ormai cresciuto, con pieno coraggio
li lasciò alla loro anzianità.
Troppo presto lei scese alla sua ultima fermata: rimase accanto a lui un'assenza dolorosa.
Mentre scrivo, un'insolita felicità,
intravedo l'ultima fermata
in quest'esistenza silenziosa.
iih Plesso San Martino
Istituto F Sofia Alessio Taurianova
Categoria Racconto Scolaresche
Premio Felicita Ubertini Concorso Letterario Nazionale Amilcare Solferini 2024
La Forza nell'Ombra:
la storia di un ragazzo che ha vinto il bullismo
Era una giornata di sole e fuori c'erano 18°. Alla seconda ora, nella classe 1F risuonava la voce della Prof.ssa Giulia Milano, intenta a finire la sua dettagliata lezione di matematica, come accadeva ogni lunedì.
Durante la spiegazione, una pallina di carta, dal fondo dell'aula, arrivò in faccia a Flavio, un timido alunno seduto al secondo banco, ma lui rimase indifferente. Era un ragazzo non troppo alto, circa un metro e quaranta. Era magro, con i capelli corti e castani che gli coprivano una parte del viso, aveva degli occhi color blu zaffiro e forse questo, da sempre, catturava l'attenzione di tutti. Gennarino De Russo intensificò i suoi lanci, alternando palline di carta, pezzetti di gomma, tappi di penna. Era un classico atteggiamento che ormai il bulletto di classe adottava da diverso tempo. Niente di nuovo, dunque, quando anche i suoi amichetti si unirono a lui per prenderlo di mira. Intanto gli altri compagni, per paura di essere presi in giro a loro volta, ignorarono la vicenda lasciando Flavio indifeso. Questa storia continuò per molti giorni, perfino nella pausa di ricreazione, il povero bambino continuava a essere insultato, spinto e "derubato". Avete capito bene, perfino derubato: gli prendevano il cibo, i soldi, gli nascondevano il materiale. Fino a che un giorno, andando a scuola, il ragazzo prese una decisione, che all'inizio poteva essere la più sensata, ma che purtroppo si rivelò inutile. L'idea consisteva nell'andare dalla professoressa con il suo amico e raccontargli l'accaduto; peccato che, arrivato il giorno, il compagno lo abbandonò e prese la vicenda alla leggera pensando fosse uno scherzo, ignorò la storia lasciando il povero Flavio senza speranze. Passarono i mesi e, nonostante le tante lezioni e le tante discussioni sul bullismo che si fanno in ogni classe, la situazione non mutò. Flavio diveniva sempre più triste e dopo esser stato ancora bullizzato, il ragazzo se ne tornava a casa senza saper cosa fare. Ma un giorno capi cosa bisognasse fare.
Allora, arrivata la ricreazione, Flavio decise di affrontare il bulletto. Gennarino, pensando che il ragazzo non potesse fargli niente, gli diede l'onore di iniziare. Flavio iniziò a correre, era sempre più veloce, sembrava una scheggia e, quando era a un passo dal bullo, si lanciò e l'abbracciò. Aveva appena vinto! Questo perché molti bulli tendono a bullizzare per mancanza di affetto, problemi in famiglia o addirittura perché sono stati a loro volta bullizzati, quindi appena ritrovano qualcuno che gli dimostri affetto, ritornano ragazzi educati e gentili come prima. Ma adesso torniamo alla storia! Gennarino, dopo aver visto la mossa di Flavio, rimase scioccato continuando a chiedersi perché l'avesse abbracciato. Allora De Russo disse: «Perché dopo tutto quello che ti ho fatto, tu ricambi abbracciandomi e dimostrandomi affetto? Sei davvero stupido!». Tutti lo guardavano scioccati. E Flavio rispose «Perché nella vita non bisogna mai rispondere alla violenza con la violenza, ma si può sempre risolvere con le parole e con l'affetto. Ci sarà sempre qualcuno, in una parte del mondo, che ti riserverà del bene.>>
Da quella risposta Gennarino capi finalmente che aveva sbagliato tutto fino ad allora e scoppiò in un pianto liberatorio.
Da quel giorno i due ragazzi divennero migliori amici.
Andrea Ferraro